Odia il peccato, ama il peccatore (versione laica)

In questi giorni fa molto discutere il recente spot di uno snack in busta nel corso del quale una suora sgranocchia chips di patata durante il rito dell’eucaristia. E’ indubbio che ci sia un gioco di equivoci nel momento in cui il suono della patatina sgranocchiata si sovrappone all’attimo in cui una suora riceve in bocca l’ostia ma oggettivamente la cosa più offensiva che la suora “golosa” fa è rumore durante un rito considerato sacro di Cristiani.

E infatti molti Cristiani hanno trovato lo spot innocuo o persino divertente, ma ovviamente i bigotti si annidano in ogni gruppo sociale e quindi anche ai poveri Cristiani tocca confrontarsi con quelli che più che alla sostanza pensano alla forma, quelli che “la messa dovrebbe essere fatta in Latino perché è sempre stato così” o addirittura quelli che, l’ho appreso recentemente, “i sacramenti sono invalidi se le parole non sono esattamente quelle codificate”, perché secondo loro il loro dio non distingue fra un errore nella formuletta magica e le vere intenzioni di chi esegue o riceve il sacramento1.

Non è però su queste quisquilie che intendo soffermarmi oggi, lascio che siano i Cristiani a decidere quali siano i Veri Cristiani®. Oggi voglio soffermarmi su una delle idee che sono emerse più spesso in risposta alle polemiche sullo spot e che emergono spesso anche in altri contesti sia da parte di fedeli che di atei, e cioè:

Dobbiamo rispettare il loro credo!

Le ragioni che portano molti ad esprimere questa opinione sono di solito buone e mosse dalle migliori intenzioni ed è per questo che voglio argomentare in modo molto pacato e puntuale come mai io invece mi sento di rispondere:

Ma manco per il cazzo!

Ovviamente sono prontissimo a rivedere la mia posizione, se mi venissero fornite valide ragioni per farlo, ma al momento queste sono i motivi di una così volgare risposta:

Impraticabile

Le religioni al mondo sono tante. Migliaia. Ognuna con le sue regole e credenze, che vanno dal mangiare il corpo di Cristo transustanziato in un panificato con la giusta quantità di glutine2 allo schiaffeggiarsi le natiche per far soffiare il vento durante la navigazione, come fanno i Ciukci. E’ LETTERALMENTE impossibile applicare il principio di precauzione ed evitare di offenderle tutte.

Insensato

Nella maggior parte dei casi viviamo in società. Piccoli, medi o grandi gruppi umani in cui evitare il contatto col prossimo è praticamente impossibile. Il prossimo spesso può trarre da noi dei vantaggi e noi da lui e per questo ha perfettamente senso tentare di non inimicarselo. In quest’ottica è logico fare il possibile per non offenderlo (verbalmente o fisicamente).

Ma “il prossimo” è una persona. Ha un vissuto, dei sentimenti, delle emozioni. Prova gioie e dolori. Una religione, un rito no. E anche il prossimo che decide di aderire ad una religione e di rispettarne le regole (es. sculacciarsi le chiappe se c’è bonaccia) non è definito totalmente da quella religione. Il prossimo aderisce ad una religione ma non È quella religione.

Offendere o criticare una religione dunque non equivale ad offendere o criticare la persona che ci crede. E se alcuni religiosi si sentono personalmente offesi quando viene mossa una critica alla loro religione, forse dovrebbero cercare di capire come mai, che cosa ha permesso alla loro religione di renderli così deboli di fronte alle critiche o agli sberleffi tanto che alle volte rifuggono persino il confronto.

Iniquo

Fino a quando le idee delle religioni potranno essere applicate alle vite delle persone che in quelle religioni non credono, non c’è ragione per cui le idee di chi non crede possano essere usate ALMENO per criticare o deridere le idee delle religioni. Il rispetto non può essere a senso unico. Fino a quando religioni come il Cristianesimo faranno il possibile per dirci chi possiamo amare, che cosa dobbiamo fare coi nostri figli, come dobbiamo fare sesso, e quanto ci dobbiamo sentire in colpa per essere nati peccatori, non c’è davvero nessuna valida ragione per non combatterlo. Inoltre la deriva cui il rispetto verso le religioni può portare è anche pericolosa: che succederà quando in Italia ci saranno un numero sufficiente di islamici bigotti che ci verrà a dire “Andare a teatro offende il nostro dio” ? Dovremo rispettare anche quella religione? La risposta l’ho scritta sopra ed è la stessa: “Manco per il cazzo”, per tutte le ragioni appena esposte.

Per concludere non vedo ragioni per rispettare NESSUNA religione, senza ovviamente togliere il rispetto verso TUTTI i religiosi. Le idee si possono condividere, non condividere, accogliere, combattere, osannare o denigrare, ma quello che facciamo alle idee non lo stiamo facendo alle persone che condividono quelle idee. Viva la derisione delle mie e delle vostre idee, soprattutto se è supportata da valide argomentazioni. Viva il confronto, tanto temuto da troppi religiosi. Viva la possibilità di sbagliare e viva la fortuna di poter cambiare idea.

Viva la libertà PER le religioni ma anche DALLE religioni. Per tutti.

  1. https://it.aleteia.org/2022/02/12/un-errore-di-un-sacerdote-invalida-i-battesimi-impartiti-per-20-anni/ ↩︎
  2. https://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19950619_pane-senza-glutine_it.html ↩︎

Comments

One response to “Odia il peccato, ama il peccatore (versione laica)”

  1. michele Avatar

    Direi che siamo allineatissimi, Marcello! Ognuno (non solo i credenti) è libero di sentirsi offeso e di reagire in modo maturo o immaturo alla fonte delle offese. Ogni idea (laica o religiosa che sia) deve poter essere criticata seriamente o sbeffeggiata ma guai ad identificare l’idea con chi quell’idea la condivide. Non penso certo che chi crede che Cristo sia risorto sia un cretino, ma devo poter dire che la risurrezione è una cretinata, e se chi ci crede si sente offeso dovrebbe prendere l’episodio come spunto per lavorare seriamente su sé stesso, perché per contro io non mi sento offeso da chi sostiene che l’evoluzione sia antiscientifica. Al massimo posso provare a spiegare come mai la penso diversamente !

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