Ancora una casa, ma diversa

Anche questa notte mi sono trovato in una nuova casa. Sempre abbastanza spaziosa, ma non come quella del sogno di ieri. L’arredamento era meno appariscente, più caldo, più di buon gusto. Anche le luci, più morbide e soffuse. La grande differenza però la facevano i “coinquilini”.

Questa volta infatti ad abitare con me c’erano mia madre e mio padre (!), con tanto di (putt)Anna al seguito! La cosa buffa (perché buffa poi? Lo faceva anche nella realtà) è che in qualche modo papà teneva seminascosta la sua amante/badante. Era evidente che ci fosse ma non la si vedeva mai. Lasciava tracce ma era sfuggente. Penso che questo mi ricordi le prime volte che andavo a trovare papà nella sua nuova casa: egli parlava di Anna come di una amica che ogni tanto veniva a dare una mano (in questo momento mi vengono in mente possibili doppi sensi) in casa. Eppure – che strano – nel bagno c’erano tutti i suoi profumi ed i suoi belletti. A meno che papà non abbia cominciato ad usare i Tampax. Mi ricordo che ne parlai con mia zia, la quale andò appositamente in bagno e tornò dicendo di non aver visto nulla…si vede che per lei è normale che papà usi shampoo e cotone per struccarsi polacchi…boh? Anyway, tornando al sogno, ricordo di un mio atteggiamento molto strano: in sostanza ogni volta che mi capitava di entrare nella stanza di Anna (cioè nella stanza dove erano evidenti le sue tracce), vi trovavo delle specie di frittelle calde che lei s’era preparata per colazione ma che evidentemente non aveva fatto a tempo a mangiare perché vedendomi arrivare era “fuggita”. Ebbene io, ogni volta, ne mangiavo due o tre, contento di toglierle il pasto, soprattutto pensando al fatto che avesse perso tempo a cucinarlo.

…e NON mi sentivo in colpa per questo!


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