Verso la libertà


Verso la libertàOriginally uploaded by Racchio.

Un minuscolo passo. Timbrato il biglietto, sono salito; ho dato un’occhiata intorno. Il pavimento era obliquo. I vagoni, visti dall’interno, creavano uno strano effetto simile a quello che si vede mettendo due specchi uno di fronte all’altro. Ho pensato alle gallerie, ho dato una controllata al battito del mio cuore. Sono sceso e sono rimasto impalato per un po’ davanti al treno, sperando di infilarmi all’ultimo secondo, in modo di non avere tempo per dei ripensamenti.

C’era una ragazza che fumava una sigaretta. Per un attimo ho pensato di andare da lei e dirle come stavano le cose con me, così forse mi sarei sentito meno solo, ma poi ho pensato che fosse un po’ bizzarro raccontare certe cose ad una perfetta estranea o che magari avrebbe pensato che ci volessi provare. In tutto ciò c’era una presenza che mi infastidiva. Mia madre. La prossima volta devo fare tutto da solo. Non devo avere una via di fuga, un’alternativa, né qualcuno che cerchi inutilmente di distrarmi, non avendo capito dopo 12 anni che in quei momenti non c’è nulla che mi possa distrarre e che la distrazione anzi aumenta l’ansia. Ha voluto dire la sua: “penso che stavolta hai fatto il passo più lungo della gam…” non le ho fatto finire la frase. “NO”, l’ho interrotta. Fare il passo più lungo della gamba significa fare qualcosa che non si + in grado di fare. Io invece sono in grado. E non voglio essere de-gradato proprio da chi dovrebbe incoraggiarmi. Checcazzo. In ogni caso ho fallito. Alla fine ho optato per tentare un’altra volta. Se fosse un videogioco guarderei quante vite mi rimangono, prima d’arrivare al livello col mostro finale.


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Comments

4 responses to “Verso la libertà”

  1. MadMark Avatar

    E no caro mio… è facile dire che è un fallimento. Non è cosi. Ti sei avvicinato di un altro passo, l’unica cosa che hai sbagliato è stato far venire tua madre (se è stato voluto da te chiaramente). Sai, in altre situazioni che ho passato.. è venuto anche a me di dire tutto ad un perfetto estraneo.. è liberatorio, ma alla fine non è utile. A me è capitato alla stazione Termini, quando sono entrato nel panico perchè non sapevo dove prendere il biglietto del treno per partire, cosi ho chiesto ad un tizio. Mi ha guardato come se fossi un alieno, mi ha indicato le biglietterie che avevo… DI FRONTE e s’è allontanato il più velocemente possibile… ripensandoci ora mi viene da ridere..
    So che un giorno lo farai anche tu.

  2. chiara Avatar

    sei stato scelto, leggi il mio blog (e perdonami!!)
    Chiara

  3. Paolo Avatar
    Paolo

    Ciccio…credo proprio che ci sei vicino…vorrei aiutarti e credimi nonostante il silenzio forzato ho pensato spesso a te con una sensazione di immobilità e di impotenza…vedo che ci sei..ogni volta riesci a circoscrivere, descrivere, capire, percepire meglio il tuo ostacolo…un vero stratega di guerra conosce affondo il nemico da abbattere e i suoi movimenti, solo Alessandro Magno era un pazzo a cui diuceva spesso culo, suo padre, che ra un grande, non era certo come lui ..un fallimento…non credo proprio…una conoscenza in più…(mai con tua madre no?!)…è importante questo..veicolizza la tua impazienza nel ritentare il più presto possibile..ricordati…come un vero stratega…bacio grosso

  4. Emilio Avatar

    Ti capisco.

    Ci stai provando, ci sei salito, con l’intento (o l’illusione mentale) di farcela. È già qualcosa, almeno non stai posticipando o relegando il problema in un angolo per lungo tempo (che è la cosa peggiore, te lo assicuro).

    Sdrammatizzando un po’: almeno salire e scendere all’ultimo minuto dal treno è più facile. Dovrebbe comunque aiutarti un po’ inconsciamente.
    Mi sono trovato in situazioni peggiori e molto imbarazzanti 🙂

    Ciao!

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