Ieri ero carico. Arrabbiato con me stesso e con la larva che sono diventato. Desideroso di dimostrare agli amici e a chi mi vuole bene che ho tutte le carte in regola per tornare a galla. Ho pianto, ho singhiozzato…non lo facevo da tempo. Oggi mi sono svegliato presto e non mi sono concesso tempo per bighellonare. Mi sono dedicato alle cose belle e alle “fatiche” quotidiane ma in ogni momento della giornata il mio pensiero andava lì, si focalizzava sullo stesso obiettivo: “Michele, tu oggi prenderai quel treno”.
Mi sono preparato tutto l’occorrente. Con me un libro importante, qualora avessi avuto bisogno di ricordarmi l’indimenticabile. E musica. Ho appositamente riempito il lettore mp3. Ci entrano più di due ore di musica dentro…due ore sono più che sufficienti per tenere occupata e felice la mia mente durante i miei viaggi a breve termine. E il cellulare, per condividere ‘sta grande esperienza.
Complice anche Paolo, ero riuscito ad organizzare quello che sembrava un crimine perfetto, quella che credevo essere una prova adeguata, in equilibrio fra “quello che è troppo facile da fare” e “quello che non sono ancora pronto ad affrontare”.
E invece no.
Già in macchina, sentivo arrivare quella sensazione di stordimento. Poi il traffico, e l’incidente sfiorato…probabilmente in quei momenti qualsiasi cosa, anche bella, contribuisce ad aumentare l’ansia.
Arrivato sotto casa di Paolo il mio telefono squilla. E’ lui. Gli dico che sono proprio sotto casa sua. Appena mi vede dice che “sembra che io abbia la faccia di chi è stato beccato con le mani nel barattolo di marmellata”…ancora non dico nulla, ma so che è la faccia di chi si vergogna ma ha già deciso che non ce la farà.
Non è andata e adesso mi sento una merda. Sia per aver coinvolto Paolo in un nulla di fatto, sia perché pensavo davvero di farcela. Saranno cinque minuti di treno…ci vuole più tempo per raggiungere la stazione. Mi vergogno di me stesso. La cosa però non è del tutto negativa. Se non avessi fatto questo pessimo e fallimentare tentativo, chissà quando mi sarei accorto dello schifo a cui sono arrivato?
“ritenta, sarai più fortunato”, come quando scartavo le gomme da masticare e nella carta c’era scritto se avevi vinto un’altra gommina oppure no.
E io ritenterò. Domani. Forse fallirò di nuovo…forse no. Ekkekkazzo…ad un certo punto riuscirò pure nell’intento! Non ci vuole una laurea per prendere un fottuto treno.
Bastardo…
Spero che il post di domani sia di tutt’altro registro…anche se, qualora riuscissi nell’intento, non credo che esulterei più di tanto. Una volta non basta, e cmq salire su un treno non è certo cosa di cui andar fieri.
Merda…non mi spiego perché io debba alzare tanta polvere per due briciole di vita. Quando sento che dentro sono pieno di carte da giocare…
…se solo mi decidessi a scoprirle.
Quello che noto, e che mi piace, è che sto piangendo di nuovo. E questo vuol dire che c’è qualcosa di grosso che si muove. E in questo cuoraccio che mi ritrovo erano un paio d’anni che non si muoveva nulla.
Being Human again?
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