Il sedere cristiano.

Nella scorsa settimana s’è fatto un gran parlare della pubblicità pubblicata su Famiglia Cristiana, la rivista rivolta – scontato dirlo – alle famiglie che siano anche cristiane. Ne sono state dette parecchie. Chi esprimeva il proprio sdegno, chi – giustamente – minimizzava, chi altrettanto giustamente faceva notare quanto questi enti morali (la Chiesa, il Moige) non abbiano problemi nei confronti dello sfruttamento del corpo femminile per fini di lucro ma si oppongano con veemenza al medesimo trattamento del corpo maschile (vedi per esempio la campagna del Moige contro i manifesti della Ra-Re ritenuti colpevoli di far sembrare bello, normale ed accettabile l’amore fra due uomini). Il mio pensiero da due soldi su questo caso editoriale si muove per tutt’altra strada.

Parto dal presupposto che i cristiani siano convinti d’essere creature di questo Dio. A sentire loro Dio, che è immensamente grande ed immensamente buono, li ha creati a sua immagine e somiglianza. Questo Dio, sempre secondo i cristiani, ha creato anche tutto ciò che vediamo intorno a noi. Ora mi chiedo…se un cristiano ha immenso rispetto e fiducia nella capacità e nella buona fede di questo Dio…come mai può arrivare a pensare che il corpo che Dio gli ha regalato sia, in alcune sue parti, (che guardacaso sono quelle senza le quali l’umanità non si sarebbe mai riprodotta, quindi hanno un certo peso, nella nostra esistenza) sconveniente, vergognoso, sbagliato? Il sedere, l’occhio, il capezzolo, la spalla, la schiena, la bocca, il pisello o quant’altro…sono semplicemente QUELLO CHE SIAMO. Pensare che siano “sporchi” è stupido, malato.

Ecco perché secondo me non c’è nulla di male in un sedere (peraltro carino) in una rivista bigotta. Nessuno dovrebbe vergognarsi per come è fatto, men che meno chi è convinto che il suo corpo sia un dono del cielo!