Grazie al Concordato finora il Vaticano ha goduto di svartiati vantaggi fra cui esenzioni fiscali per gli edifici adibiti a scopo di culto. Per parlar chiaro: mentre ogni italiano che possieda una o più case è costretto a pagare una tassa annuale allo Stato, al Vaticano – che solo nel Lazio possiede, direttamente o indirettamente, quasi il 50% degli immobili – nulla viene chiesto.
Bene, con la Finanziaria per il 2005 pare che si vogliano rimpinguare ulteriormente le tasche della banca più oscura che l’Italia abbia mai ospitato, lo IOR, esentando dal pagamento delle tasse anche gli immobili che non abbiamo fine di culto, pur se legati ad attività lucrative. Cioè: TU, sporco italiano medio, se hai fatto i salti mortali per diventare proprietario di un appartamento, devi pagare allo stato un TOT ogni anno, mentre TU, bravo vescovo col mercedes, non devi pagare nulla per quei 15 palazzi che possiedi e che affitti ricavando profitti stratosferici.
Che dire? Complimenti…un altro coraggioso passo verso la costituzionale laicità dello Stato Italiano.
Giusto per darvi un’idea vi cito un brano da questo articolo comparso su Indymedia (ma ancora prima, se non vado errato, sul sito dei Radicali Italiani):
L’esenzione costituisce un danno per le casse dei comuni quantificato dall’Anci in circa 200-300 milioni di euro (1 miliardo di euro è la cifra che percepisce la Chiesa grazie all’8 per mille), di cui ben 20/25 milioni solo a Roma.
Rimango in attesa dei PUBBLICI ringraziamenti da parte del Papa e di chi assieme a lui guadagna da questa operazione nei confronti dell’Italia che gli si dimostra sempre più vicina. Sarebbe un gesto di buona educazione, quantomeno.
Se volete saperne di più vi segnalo qualche link:
Ma liberaci dall’ICI
A Roma Dio nun è trino, ma quattrino
Niente più ICI su TUTTI gli immobili della Chiesa
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