Quello che segue è un racconto di ciò che ricordo di un sogno fatto questa mattina, prima delle 6. Ieri sera ho parlato a mia madre di alcuni degli argomenti che sono stati portati alla luce nell’incontro di terapia di gruppo di sabato. Anche se non le ho detto nulla di nuovo non le ha fatto un bell’effetto. Mentre le parlavo sentivo il suo senso di colpa. E la sua paura che gli errori del passato non fossero riparabili. Ovviamente l’ho tranquillizzata sul fatto che si rimedia a tutto, ma non credo d’averla convinta. A dire il vero non so se ne sono pienamente convinto nemmeno io.
Nel sogno ho appena passato un piacevole pomeriggio con mia madre, alla fine della quale mia madre mi saluta perché ha un appuntamento con delle amich/colleghe di lavoro e quindi passerà la serata con loro. In sua assenza io mi dedico al disegno, e il tempo vola. Vola davvero: tanto che ad un certo punto esco di casa e mi accorgo che è giorno. Guardo l’orologio e noto che sono le 7 del mattino. Riguardo l’orologio, perché non mi capacito del tempo che è trascorso. Noto che mia madre non è rientrata ma penso che avrà fatto tardi e che sia rimasta a dormire da qualche collega. D’altronde è un giorno feriale e non avrebbe avuto senso per lei tornare a casa alle 5 per poi svegliarsi alle 6 per tornare al lavoro. Decido di farmi una passeggiata col cane, e vado a prendere le chiavi di casa. Vicino alle chiavi trovo una busta postale. La apro e mi rendo conto che si tratta del verbale di un grave incidente in cui è coivolta mia madre. Leggo il verbale ma non capisco bene la dinamica dell’incidente, né comprendo se sia morta o viva o dove si trovi. Continuo a scartabellare nel verbale e trovo informazioni di tutti i generi, un mazzo di chiavi con un numero di telefono, i libretti di circolazione delle macchine coinvolte, dei depliants medici che informano sulle terapie di riabilitazione per chi ha subito gravi danni alla colonna vertebrale ed infine una cartella portadocumenti che non contiene documenti ma sperma (!) (mi viene da pensare che sia una specie di servizio offerto alla moglie dell’uomo morto nell’incidente in cui è coinvolta anche mamma…una sorta di ultima chance d’avere un figlio da lui). Visto che non riesco a capire chi debbo chiamare, penso di chiedere a Teresa, una cara amica di mia madre, che di queste cose se ne intende. Alla fine però non lo faccio e mi trovo a chiamare i vigili, o la polizia. Parlo con una signorina molto gentile che però al momento di darmi informazioni comincia a baccagliare con un suo collega…
Mi sveglio.
(Con una fame immensa!!)
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