Quello che sta succedendo è strano, non mi fa stare bene ma mi piace. Ha il sapore dei ricordi d'infanzia, colori sbiaditi che pian piano tornano brillanti. Il periodo non è facile ci sono ancora troppi freni, troppe paure ma al contempo ci sono molte emozioni che ogni tanto s'affacciano, anche solo per ricordarmi che esistono.
Noto un progressivo riaffermarsi delle mie idee, tornerò a dire "no", a seguire l'attimo. Sento che tornerò a farlo presto. Fino a poco tempo fa non notavo la discrepanza fra il mio pensare ed il mio agire. Adesso la noto. E' sottile, e ormai mi ero assuefatto alla sua presenza, la vedevo ovvia, la ignoravo. Ora la noto, la studio, la verbalizzo. Presto la eliminerò. Credo che anche questa discrepanza possa essere fra le ragioni del panico. Emozioni non vissute accumulatesi per anni stanno forse per sfondare la diga. Mi ritrovo a far pensieri strani. Mi sento stanato da me stesso, braccato. Il panico è aumentato moltissimo in queste ultime settimane, ogni seduta di psicoterapia mi sfianca, mi lascia stanco e spesso ansioso. Il cuore non batte quasi mai in modo regolare, da qualche tempo. "Ho paura di me stesso, perché so che ho intenzione di scatenare il panico". Questo ho pensato giovedì scorso, mentre guidavo. E mi sono sentito malissimo. Era come se fossi in compagnia del mio assassino e al contempo come se non avessi la minima intenzione di farlo ragionare. Volevo vederlo attaccare. Credo che siano tutti segnali positivi, in una prospettiva più generale. Assieme a questi segnali tornano anche i sentimenti sopiti, torna la curiosità, la voglia di cambiare, la voglia di confrontarmi, di capire chi sono, conoscermi, ricordare a me stesso cosa voglio.
…e magari, fra non molto, sarò capace di volare con le mie ali, di andare incontro al mondo senza aspettare che sia il mondo a venire da me…
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