Nel giro di una settimana ho captato due dialoghi di coppia spassosi e con caratteristiche comuni: in entrambi infatti LEI erudiva LUI con tono saccente ma raccontandogli delle castronerie enormi! Io temo che i LUI di turno non siano poi andati a verificare se la loro LEI abbia o meno detto cazzate, si saranno fidati e magari a loro volta diffonderanno altrove la nozione appresa…magari con lo stesso tono saccente…?
Dialogo Primo:
Siamo in una libreria specializzata nella vendita di fumetti. La libreria ha dei segnalibro che i clienti possono prendere e portarsi a casa. Su molti di questi segnalibri è presente un personaggio notissimo nel mondo degli appassionati: un bimbo brutto, pelato e con due enormi orecchie a sventola, vestito con una tunica gialla, noto come Yellow Kid. Per coloro i quali non fossero appassionati di fumetti questo nome potrebbe giungere nuovo e mi pare quindi necessario introdurre brevemente le caratteristiche salienti: si tratta del personaggio che più spiccò all’interno di una serie di tavole umoristiche a fumetti pubblicate a partire dal 1895 intitolata At the Circus in Hogan’s Alley
. Sulla tunica del piccolo Yellow Kid vi erano scritti i suoi commenti alle vicende che vengono illustrate nella tavola. Per quanto ne so, si deve all’autore di questo fumetto, Richard Felton Outcault, una delle invenzioni che più hanno resistito nel tempo, in un linguaggio in continua evoluzione come quello del fumetto: il baloon. Nati come nuvole di vapore emesso dal fiato dei personaggi si sono poi sviluppati nella forma che oggi conosciamo. In questo senso Yellow Kid è considerato da molti come il “padre” del fumetto occidentale moderno.
Ecco dunque il dialogo:
LUI: Che carini questi segnalibro…ma come mai hanno tutti questo Yello K…coso…Ki…Yello Kid sopra?
IO: (penso fra me e me: beh, perché è un pezzo della storia del fumetto occidentale)
LEI: [lascia passare un po’ di tempo e poi decide di non poter lasciare il suo uomo nel dubbio, quindi con tono un po’ stizzito per la figuraccia che le sta facendo fare l’ignoranza del compagno risponde] Beh, perché PIACE QUASI A TUTTO IL MONDO!
LUI: [con una sincera, tenera ingenuità, e forse con l’intenzione di fare una bella sorpresa a LEI, pensando di poterle comprare questo fumetto per qualche occasione speciale] Ah si? E a te piace?
LEI: No, non l’ho mai letto.
IO: (penso: quasi quasi la sputtano!)
Dialogo Secondo:
Sono al lago ad allenarmi. Sto eseguendo la forma breve di Pechino del Taijiquan della famiglia Yang. Una coppietta che passeggia in riva al lago mi passa vicino e ad un certo punto si ferma. Sento lei che spiega a lui cosa sto facendo…
LEI: E’ lo stile di Shaolin, l’unico stile di Karate senza calci.
IO: (Brrrrrrrrr, dove ho messo l’anestetico?)
Per chi non lo sapesse, presso il tempio buddista di Shaolin si studiavano molti tipi di arti marziali e in effetti ad un certo punto i vari artisti marziali attinsero anche ad alcuni dei princìpi del Taijiquan che però era di impronta taoista e pare sia nato a Chenjiagou. Del Karate non so dirvi molto, se non che si tratta di un’arte marziale giapponese (mentre il Taijiquan nacque in Cina). Posso concludere informandovi però che nel Taijiquan i calci ci sono eccome!
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